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Approvata la viariante Edilstart, Rossi: "La delibera contiene le prescrizioni da me richieste"

L'atto prevede una specifica attenzione ai siti archeologici che insistono sull'area: "Nel sottosuolo potrebbero trovarsi nuovi reperti dell'antico villaggio pre romano"

“La giunta comunale ha approvato la variante urbanistica area ex Edilstart con gli accorgimenti in campo archeologico e con il ruolo attivo della Soprintendenza, come da me richiesto in un mio atto di indirizzo votato un anno dal consiglio comunale e teso a tenere insieme gli investimenti in quella area con la salvaguardia del patrimonio archeologico già riscontrato nella zona”. È soddisfatto il capogruppo di Terni Civica, Michele Rossi, dopo un anno dalla richiesta avanzata in consiglio comunale di una specifica attenzione alla valenza archeologica di una parte dell'area. 

“La variante - spiega Rossi -permetterà la ripresa dell'iniziativa imprenditoriale e ora passerà all'attenzione del Consiglio Comunale. L'area interessata confina con un'area che vede un vincolo di Parco archeologico di Maratta che nel 1998, e con altre indagini successive, ha visto il rinvenimento di strutture e di materiali di un insediamento abitato dai Naharki dell'età del ferro.

È facile ipotizzare - spiega Rossi - che anche nel sottosuolo interessato alla variante possano trovarsi nuovi reperti dell'antico villaggio pre romano. E’ importante dunque aver recepito quanto da me previsto nell’atto di indirizzo del 2020. La delibera prevede che il via libera definitivo al progetto di investimento arriverà solo al termini di accurate indagini preliminari in campo archeologico, curate da un professionista del settore e che ci sarà una valutazione da parte della Soprintendenza.  In consiglio avrò modo di sottolineare anche altre parti di quell’atto di indirizzo: puntare culturalmente e turisticamente sulle eccezionali prove documentali della presenza di popolazioni protostoriche nel nostro territorio; promuovere e spingere la possibilità di procedere ad ulteriori scavi nella stessa zona. 

Aggiungo anche che un ulteriore elemento di valorizzazione e sviluppo possa consistere nell’utilizzo intelligente dei mille metri quadri di struttura che il comune si troverà ad avere nell’ambito della convenzione con il privato che investe. Quella struttura -  conclude Rossi - potrebbe diventare sede di uno spazio espositivo proprio incentrato sull’area archeologico adiacente, come avvenuto a suo tempo per Carsulae e il suo centro espositivo”.