I sogni e l’impegno ma anche le ombre: così don Pierino ha trasformato le “streghe” in speranza
Amelia, la Comunità incontro ricorda il suo fondatore a sei anni dalla scomparsa. Nicolasi: “Il Don non ha mai esitato a tendere una mano ai più deboli e agli ultimi”
“Oggi giovedì, festa di san Vincenzo incominciamo l’attività del Centro Incontro al Mulino Silla – 27 Settembre 1979. Don Pierino, Agostino, Umberto, Washington, Giorgio, Fabio raccolti attorno al fuoco, nel silenzio della Valle della Speranza, si impegnano a far vivere l’uomo nella grandezza della sua semplicità, prima in sé e poi in quanti dovranno avvicinare. A contatto con la natura ognuno ritrovi la sua dimensione umana e la capacità di essere disponibili a capire, aiutare e amare gli altri, senza voler mai giudicare”.
Da quel giovedì sono trascorsi 41 anni. Mentre di anni ne sono trascorsi sei dalla morte di don Pierino. Era il 12 agosto 2014. E mercoledì la Comunità incontro di Amelia ricorderà ancora una volta il suo fondatore. Carismatico, disponibile, ma anche controverso. Sull’opera senza dubbio meritoria di don Gelmini si sono infatti allungate le ombre scure di una vicenda giudiziaria che lo hanno visto al centro di indagini e procedimenti penali, esplosi anche questi in piena estate, quando tra il luglio e l’agosto del 2007 il don venne tirato in ballo da alcuni ex ospiti di Molino Silla che lo accusarono di abusi sessuali.
“Il Don non ha mai esitato a tendere una mano ai più deboli e agli ultimi. L’incontro con Alfredo a piazza Navona è il punto di partenza e al tempo stesso il simbolo della nostra mission comunitaria – afferma Giampaolo Nicolasi, capo struttura della Comunità Incontro - la nostra è una struttura votata all’accoglienza ed è in momenti di grande incertezza e solitudine come questo che stiamo vivendo, caratterizzato dalla pandemia ma anche da un emergenza droga sempre più allarmante, che siamo chiamati a dare il massimo. Questo ci ha insegnato don Pierino e questi sono i valori che costituiscono il Dna della Comunità Incontro. Le nostre porte sono aperte per accogliere i più deboli ed assicurare loro un percorso di recupero”.
“Oggi più che mai il suo messaggio continua a fare da monito alla società – ribadiscono da Molino Silla - Secondo don Pierino però uno degli obiettivi principali nella lotta alle dipendenze, era di coinvolgere le nuove generazioni, per contrastare il dilagante uso delle sostanze. E alla Comunità incontro l’esempio di don Gelmini si attualizza ancora una volta, con specifici progetti destinati alle fasce più a rischio, tanto che in queste settimane lo staff multidisciplinare della Comunità ed alcuni ragazzi ospiti sono impegnati sul territorio nel progetto #DiverTIAMOci, promosso dalla questura di Terni e dalle principali istituzioni locali, per rendere più sicura la movida ternana, anche alla luce della tragica morte di Flavio e Gianluca”.