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Stadio e clinica, la proposta: “Facciamola a Colle dell’Oro”. Melasecche scrive a Bandecchi: “Parliamone”

Continua a far discutere il progetto del patron della Ternana: “Una struttura da cento posti letto che darebbe lavoro a 250 persone. Se non posso farla qui, la costruirò in Inghilterra”

Stadio e clinica, qual è il problema? Continua a far discutere la proposta del patron della Ternana, Stefano Bandecchi, che qualche giorno fa attraverso un video postato sul suo profilo Instagram, ha lanciato l’idea: “Lo stadio di Terni lo posso costruire. In cambio voglio i permessi per una clinica di altissimo livello per ricerca scientifica e per curare pazienti dall’Umbria e dall’Italia”.

GUARDA | Il video di Stefano Bandecchi 

“Caro Stefano, ti scrivo”, la lettera di Melasecche

“Terni e questo territorio – scrive Enrico Melasecche, assessore regionale alle infrastrutture in una lettera aperta indirizzata al patron rossoverde - hanno un enorme bisogno di persone positive, amministratori ed imprenditori coraggiosi, ma anche di cittadini sempre più attenti. Solo e soltanto da un’azione comune la nostra città riuscirà a risollevarsi da una crisi grave che l’ha colpita da tempo e da cui con estrema difficoltà tentiamo in tutti i modi di uscire. È per questo che fin da quando ero assessore a Terni avevo cercato di proporti in prima persona, a te ed ai tuoi diretti collaboratori, un progetto generale di impegno che ti potesse vedere protagonista nel recupero dello stadio Liberati ma anche, fui chiarissimo, in auspicabili iniziative culturali ed imprenditoriali che potessero coprire le spese di ristrutturazione e ti consentissero di aprire con la città un rapporto proficuo per insistere nella sfida sportiva, ma molto altro ancora. Convinto di ciò, ho continuato in questi mesi a parlare con Paolo Tagliavento che mi esponeva comprensibilmente i problemi ed i costi quasi proibitivi di una struttura che necessita di una manutenzione troppo costosa e che conosco benissimo fin dai tempi in cui ero assessore ai lavori pubblici del professor Ciaurro”.

“È per questo – prosegue Melasecche - che sono rimasto leggermente meravigliato quando, nelle nuove funzioni, da unico ternano proiettato nella nuova giunta regionale a cinque della presidente Donatella Tesei, ho letto di un appello o di un progetto che non ho mai visto, con il quale ti proponi di affrontare, dico finalmente, la ristrutturazione del nostro stadio. Certo, come ho detto ad alcuni amici, gettare un sasso nello stagno della politica e della pubblica amministrazione regionale, mentre si comincia a delinearne la struttura della sanità in Umbria, pubblicizzata per molti anni come regione benchmark, quando purtroppo il mio amico Luca Coletto sbuffa spesso per i cento problemi ereditati e che, superato il coronavirus, dovremo indispensabilmente affrontare, non facilita il compito né tuo né nostro, perché riporta in auge una vecchia discussione, in parte sopita, fra sanità pubblica e privata a Terni. Poiché però sono persona notoriamente positiva e pragmatica, credo che se si fanno le cose seriamente, nel rispetto della legge e delle procedure necessarie, puntando alla assoluta qualità, non esistano tabù. Anzi, potrebbe essere il tuo un sasso provvidenziale nell’obbligare tutti ad affrontare, questa volta definitivamente, un dualismo che a Perugia hanno affrontato e risolto positivamente mentre a Terni non sempre le risposte sono state di livello accettabile. Nella visione di città, di cui parlo spesso con il sindaco e con gli amici che in questa città non si sono mai arresi ad un certo fatalismo deteriore, il ruolo per Terni come “dynamic, green, smart city”, il tuo progetto potrebbe starci benissimo perché aumenta l’attrattività e quella mobilità attiva, preziosissima per l’Umbria, che purtroppo stiamo da qualche anno perdendo”.

“Ho affrontato ed avviato brillantemente a soluzione fra gli altri l’obiettivo del PalaTerni, non vedo come non si posa affrontare anche quello di una tua proposta che deve necessariamente essere presentata e corredata in modo decente con un progetto di fattibilità urbanistica, funzionale, sanitaria e sportiva. La burocrazia è negativa quando imbriglia le idee facendo in modo che non si realizzino, costituisce viceversa buon governo quando indirizza le iniziative verso percorsi limpidi, verificandone il rispetto della legge e consentendo, ove possibile, nella necessaria concorsualità di realizzarle. Con la opportuna sollecitudine”.

Il Centro Malfatti: “Facciamola a Colle dell’Oro”

“Nel gergo anglosassone, lingua madre dell’area economica dove questo metodo è stato sperimentato per primo, si chiama Public Private Partnership - scrive Danilo Stentella - direttore del Centro studi Malfatti di Terni - uno strumento ormai indispensabile per superare le difficoltà della cronica carenza di finanze degli enti locali. In sostanza l’operatore privato partecipa ad un investimento pubblico apportando risorse altrimenti impossibili da reperire, ottenendo in cambio un beneficio di qualche tipo. Nel caso del Comune di Terni, oltre a una carenza di finanza vi è anche un grosso debito, che ormai non importa più nemmeno di chi sia la colpa della sua creazione, sarebbe una storia troppo lunga e complessa. Esperienze precedenti hanno mostrato come questo tipo di partenariati possa anche finire male, si veda ad esempio la questione annosa del parco pubblico di Cardeto. In questo contesto si dispone la proposta del presidente della Ternana Calcio, Stefano Bandecchi, di costruire il nuovo stadio cittadino in cambio dei permessi per realizzare una clinica. A noi sembra una proposta equa e sensata, purché l’accordo che potrebbe scaturirne possa rispondere ad almeno un paio di requisiti essenziali: dato che in Italia ci sono circa 31 milioni di abitazioni e un quinto di queste sono disabitate, senza contare le enormi superfici industriali e artigianali in disuso, che hanno massacrato con precisione bellica tutto il territorio nazionale, la clinica dovrebbe essere realizzata senza cementificare un centimetro quadrato in più del territorio ternano. La clinica privata, genere al quale non siamo pregiudizialmente contrari, dovrebbe operare in regime puramente privato, ovvero senza alcuna convenzione con il servizio sanitario pubblico né finanziamenti da questo”.

“Per caso e per fortuna – rileva Stentella - il Comune di Terni possiede l’immobile giusto per questa occasione, un edificio che per tanti anni è stato destinato a casa di riposo, l’ex convento di Colle dell’Oro, che pur essendo anche un importantissimo edificio storico, è stato sede dell’Accademia dei Lincei e del loro primo orto botanico, versa nel più totale abbandono e degrado strutturale. Pertanto il Comune potrebbe proporre all’intelligente imprenditore l’utilizzo delle grandi superfici di Colle dell’Oro per un periodo di tempo stabilito da una apposita convenzione, rimanendone proprietario, contro la costruzione del nuovo stadio, anch’esso a consumo zero di territorio, ovvero esattamente dove si trova adesso. Il vantaggio per la comunità mi pare evidente. Una struttura di pregio che comunque era già adibita a un servizio sanitario sarebbe salvata dal crollo definitivo, gli ampi spazi dell’antico orto botanico dei Lincei potrebbero essere restituiti alla loro funzione, con grande ritorno d’immagine per la città e per la clinica, coloro i quali frequentano allo stadio avrebbero un luogo nuovo per la loro passione calcistica”.

De Luca (M5S): “Ipocriti”

Nelle ore immediatamente successive all’annuncio di Bandecchi, Rifondazione comunista di Terni aveva già espresso più di una perplessità sulla proposta. A prendere posizione è anche il consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Thomas De Luca.

“Bandecchi è l’unico credibile – scrive De Luca - A tutti coloro che in queste ore si stanno stracciando le vesti per le dichiarazioni del presidente della Ternana, Stefano Bandecchi, che ha spiegato la sua intenzione di investire sullo stadio della Ternana in cambio dell’autorizzazione da parte della Regione di una clinica privata, posso solo dire: ipocriti! Non condivido nulla, in alcun modo, di ciò che dice Bandecchi e sono pronto a fare le barricate per difendere la sanità pubblica. Ma di fronte a tanti ‘sepolcri imbiancati’ apprezzo e difendo la sua sincerità. Quello che davvero dovrebbe far riflettere i cittadini umbri, quello che dovrebbero chiedersi è: per uno che dice le cose come stanno, quanti sono coloro che non lo fanno? Quando ci avete visto fare opposizione urlata, pretendere chiarezza, batterci per la trasparenza di fronte ad ogni progetto, non riuscivate spesso a capire. Ecco, ora potete farlo. Ricordatevi le parole del presidente della Ternana. Pretendere la stessa chiarezza è un dovere. Se ci fosse stata la stessa chiarezza vent’anni fa, avremmo il polo d’incenerimento? Probabilmente sì o forse no. Saperlo prima è il sale della democrazia. Questa deve essere la normalità”.

“Io voglio sapere da cittadino cosa c’è dietro ad un investimento, calcolare costi e benefici, lasciando da parte gli imbonitori politici. Discutere intorno ad un progetto con maturità e consapevolezza. Ci vuole una legge regionale sulla trasparenza e sui conflitti d’interesse, sui finanziamenti. Io, da cittadino, pretendo di sapere chi c’è dietro alla politica, dietro a chi decide il mio futuro”.


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