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"Il massimo ribasso non può essere l'unico criterio per i nuovi appalti dei servizi socio sanitari dell'Usl 2". Arriva l'interrogazione di Bianconi (Gruppo Misto)

Secondo il consigliere regionale “I bandi da un lato devono garantire la corretta ed attenta gestione delle risorse economiche pubbliche, dall’altro devono assicurare che i livelli di remunerazione dei lavoratori, la loro professionalità"

“Servizi di qualità, sostenibilità sociale ed economica, rispetto della dignità delle persone sono le quattro colonne portanti sulle quali è doveroso costruire ogni bando pubblico, soprattutto nell’ambito dei servizi socio-sanitari della nostra Regione. Il rilancio dell’Umbria passa anche per la qualità dei servizi, dove per qualità si intende sia quella fornita agli utenti finali che quella del lavoro, di chi quei servizi li deve produrre”.

A parlare è il consigliere regionale Vincenzo Bianconi (Misto) il quale, partendo dall’avviso di gara per la gestione dei servizi socio-sanitari pubblicato dalla Azienda USL Umbria 2, ha presentato un’interrogazione alla Giunta regionale, chiedendo “in che modo intende garantire i punti sopra-indicati. Nel bando, infatti, come hanno messo in luce i massimi rappresentanti di Federsolidarietà Umbria e Legacoop Sociale Umbria, si farebbe riferimento ad una gara al massimo ribasso, dove la Usl 2 non avrebbe chiesto ai partecipanti elementi qualitativi per valutare le imprese concorrenti e la qualità del progetto. La competizione tra i partecipanti sarebbe centrata solo sul prezzo e quindi sul ribasso che le imprese potrebbero effettuare. Nel mondo dei servizi, in cui il costo del lavoro incide per il 90 percento sul totale, di fatto si rischia di favorire il soggetto che pagherebbe meno i lavoratori”.

“I bandi di appalto fatti dalla pubblica amministrazione per servizi alla comunità se da un lato - spiega Bianconi -, devono garantire la corretta ed attenta gestione delle risorse economiche pubbliche, dall’altra devono assicurare che i livelli di remunerazione dei lavoratori, la loro professionalità e la qualità offerta agli utenti finali sia adeguata ed altrettanto ben considerata e valutata. Riterrei opportuna anche un’attenta attività di controllo per verificare il costante rispetto di quanto sopra espresso chiarendo meglio, se necessario, che, se dovesse venire meno il livello di adeguatezza anche di uno solo di questi valori, al terzo richiamo dovrebbe decadere l’incarico con annesso pagamento di penale. Peraltro, la gara in questione durerebbe solo 6 mesi, rinnovabili al massimo per ulteriori sei. Tutto ciò consoliderebbe di fatto il criterio della rotazione di centinaia di lavoratori sociali compromettendo il rapporto che si instaura nel tempo tra gli utenti e gli operatori. Un sistema come questo aumenta la precarietà dei lavoratori che ogni sei mesi si troverebbero a rischio di perdere, a volte, l’unica entrata economica anche per loro e per le loro famiglie. Questo bando – rimarca il consigliere regionale - non riconosce con delle premialità i professionisti che in questi duri mesi di pandemia sono stati in prima linea e questo credo non sia giusto. Ecco perché chiedo formalmente alla Giunta in che modo e con quali iniziative concrete intende tutelare i lavoratori e garantire il livello dei servizi offerti agli Umbri dall’ente aggiudicatore e come procederà nelle future gare affinché l’eventuale massimo ribasso avvenga comunque nel rispetto di queste tutele. Chiedo, infine - conclude Bianconi - se la Giunta intende utilizzare anche lo strumento della concessione di un budget, da rendicontare, per consentire di scegliere in assoluta libertà chi dovrà assistere l’utente o un suo familiare nel rispetto di determinate condizioni”.