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Trasporto pubblico, i tagli ai bus finiscono sul tavolo dell’Antitrust

Codici Terni segnala BusItalia all’Autorità garante per il mercato e la concorrenza: “La soppressione delle corse ha causato gravi difficoltà agli utenti, che non sono stati nemmeno risarciti”

Il taglio delle corse ai bus in Umbria finisce sul tavolo dell’Autorità garante per il mercato e la concorrenza. L’associazione Codici Terni ha infatti segnalato all’Antitrust “la condotta di BusItalia spa nei confronti dei consumatori ed utenti della regione Umbria”.

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In particolare, nella comunicazione Codici sottolinea che la decisione di rivedere le corse (dal 5 luglio al 10 settembre 2019) è stata presa “senza alcun preavviso, di propria iniziativa, senza confrontarsi con utenti e rappresentanze associative ed istituzionali degli stessi”, provocando “gravi difficoltà di spostamento soprattutto (ma non solo) ai cittadini di paesi e frazioni del territorio regionale che possono avvalersi solo dei mezzi pubblici per i propri movimenti”.

Oltre al danno, Codici ritiene che la scelta di BusItalia abbia provocato anche una “beffa”, in quanto gli utenti del trasporto pubblico locale “non solo hanno concluso i propri abbonamenti senza essere preventivamente essere resi edotti dell’esistenza di un tale (in realtà ipotetico) potere negoziale, ma si sono visti negare il proprio indeclinabile diritto alla fruizione di un pubblico servizio”.

Tutto questo, nonostante il codice etico pubblicato on line dall’azienda prevede che “Il gruppo si impegna a rispettare il diritto dei consumatori e in particolare: a fornire, tramite i canali ufficiali di comunicazione di ciascuna impresa, informazioni chiare, corrette ed esaustive in merito alla gamma dei servizi offerti; ad attenersi a verità nelle comunicazioni pubblicitarie, così da consentire ai clienti/consumatori l’assunzione di decisioni commerciali consapevoli; a rispettare gli obblighi derivanti dalla normativa di riferimento…”

“Tale impegno – conclude dunque Codici - è stato apertamente violato da BusItalia che, inoltre, non ha offerto ristoro agli utenti e non ha riscontrato la richiesta di chiarimenti di questa associazione. Si ritiene che tutti gli utenti in possesso di un abbonamento abbiano diritto al rimborso del prezzo del proprio abbonamento ed al risarcimento dei danni subiti”.


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