Cronaca

Rifiuto selvaggio, un esercito di fototrappole contro le discariche a cielo aperto

Novanta gli apparecchi consegnati dall’Auri da posizionare nei boschi o nei fossi. Betti: pratica vergognosa, interverremo pesantemente

“Quella dell’abbandono dei rifiuti è una vera e propria piaga del nostro tempo diffusa, purtroppo, in tutti i territori. È una pratica vergognosa e vigliacca, perciò stiamo cercando di intervenire con tutti i mezzi per contrastare questo tipo di reato: perché, non dimentichiamoci, che di reato perseguito dal codice penale si tratta”.

Non ci va giù leggero il presidente dell’Autorità umbra per rifiuti e idrico (Auri) Cristian Betti nel denunciare il fenomeno dell’abbandono dei rifiuti lungo le strade o nelle campagne. Per scoraggiare e porre fine a questa pratica, nociva per l’ambiente, il paesaggio e la collettività tutta, l’Auri ha ora messo a disposizione dei Comuni umbri delle fototrappole che le polizie locali possono posizionare nei boschi, nei fossi e ai lati delle strade, ma anche nei pressi dei cassonetti dell’immondizia come deterrente a comportamenti scorretti per ciò che concerne lo smaltimento dei rifiuti.

Sono 32 i Comuni umbri ad averne fatto richiesta e a questi l’Auri ha assegnato, tra la fine del 2018 e i primi mesi del 2019, circa novanta telecamere trappola. In media sono state consegnate due o tre strumentazioni a ciascun Comune, con l’eccezione di Perugia che ne ha avute in dotazione sei e Spoleto quattro.

“Questo tipo di pratica – fa notare Betti – si intensifica all’aumentare della raccolta differenziata. Piuttosto che differenziare, in maniera assurda molti decidono di gettare i rifiuti lungo la strada. È una pratica questa contro cui interverremo pesantemente, anche in collaborazione con le forze dell’ordine che sentono molto questo tipo di problema”.


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