Economia

Lavoro in Umbria, dodicimila assunzioni previste fino a giugno: ecco i profili più richiesti

Il bollettino Excelsior diffuso dalla Camera di commercio dell’Umbria: si cercano operai specializzati, giù la ricerca di laureati. E solo il 27% dei contratti sarà a tempo indeterminato

“Vorrei poter dire che si torna a crescere, almeno in termini occupazionali. In effetti il dato di questo mese di aprile è più che incoraggiante e dimostra che le imprese umbre hanno ripreso a generare occupazione. Tuttavia, non dobbiamo sottovalutare il fatto che il confronto tendenziale è calcolato sul mese di aprile 2020, quando la grande maggioranza delle attività produttive era ferma per il lockdown generale”.

Così Giorgio Mencaroni, presidente della Camera di commercio dell’Umbria, a commento dei dati contenuti nel bollettino mensile del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal e diffuso dall’ente camerale regionale.

Il bollettino dice che sono 3.610 le assunzioni programmate dalle imprese umbre (con almeno un dipendente) per questo aprile e 12.220 nel trimestre aprile-maggio-giugno. 

Si tratta di 40 contratti di lavoro in più rispetto allo scorso mese di marzo (+1,1%) ben 2.450 in più su aprile 2020. Ma resta ampia la distanza con il periodo pre covid: su aprile 2019 sono 1.600 le entrate al lavoro in meno.

Delle 3.610 assunzioni previste in questo mese, nel 27% dei casi si tratta di posti di lavoro stabili, ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre il 73% sarà lavoro a termine, a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita.

In Umbria, la domanda di lavoro ad aprile si concentra per il 53% nel settore dei servizi. Le pmi sono quelle che domandano più lavoro: il 68% di tutte le entrate al lavoro si ricava nelle imprese con meno di 50 dipendenti.

Dal Borsino Excelsior risulta inoltre che il 18% delle assunzioni sarà destinato a dirigenti, specialisti e tecnici (quota comunque inferiore di 4 punti a una media nazionale del 22%). Arretra di un punto, dal 14 di marzo al 13% di aprile, il plafond riservato ai laureati. Si mantengono sul 24% le entrate al lavoro per gli under 30.

Per tipo di profilo le entrate previste sono: il 41% operai specializzati e conduttori di impianti; il 19% professioni commerciali e dei servizi; il 18% dirigenti, specialisti e tecnici; il 6% impiegati; il 16% profili generici.

Sempre consistente la quota di assunzioni per cui le imprese dichiarano difficoltà di reperimento (38 casi su 100) anche a seguito di una elevata richiesta di esperienza che aumenta rispetto alla situazione pre-Covid.

“Resta comunque il segnale di fiducia che sale dal sistema delle imprese, nel momento in cui riorganizza i propri fabbisogni occupazionali e torna a investire sulla forza lavoro. Purtroppo – commenta ancora Mencaroni - questo passo positivo che apre il secondo trimestre dell’anno non colma la distanza che ci separa dal periodo pre Covid, che resta molto ampia: rispetto ad aprile 2019 infatti la domanda di lavoro nelle nostre imprese segnalata ad aprile ’21, sconta un  gap di 1.600 posti  di lavoro, pari a un – 30,7%”.