Edilizia, “appalti a chilometro zero” per uscire dal tunnel della crisi
Persi circa 2.500 posti di lavoro, la proposta di Confartigianato: la legge di bilancio semplifica le normative, facciamo lavorare aziende del posto
Lungo il tunnel della crisi il settore dell’edilizia ha perso aziende, fatturato e circa 2.500 posti di lavoro. Una vera e propria emorragia sulla quale oggi però si può intervenire.
La proposta porta la firma di Confartigianato imprese Terni: “Per risollevare le imprese edili della Provincia di Terni, chi è sopravvissuto alla tremenda crisi che ha falcidiato il settore, servono appalti e assegnazioni di lavori ed opere pubbliche a ‘chilometro zero’, facendo lavorare aziende del posto”.
Non solo grandi opere, insomma, ma manutenzione e messa in sicurezza delle tante che, a livello locale, risultano ammalorate e bisognose di interventi urgenti e improcrastinabili.
“Il comparto dell’edilizia, settore portante della nostra economia e trainante per altri comparti altrettanto importanti (dall’impiantistica, al commercio di materiali edili, alle professioni e terziario) che nella nostra Provincia ha perso circa 2500 posti di lavoro negli anni di crisi - conclude Medori - ha necessità di uno shock per recuperare le posizioni perse e che Confartigianato Terni individua nella direzione delle ristrutturazioni, efficienza energetica, messa in sicurezza degli edifici pubblici e privati, e quindi con una particolare attenzione al recupero del patrimonio edilizio ed al risparmio del suolo. Il tal senso gli investimenti pubblici, unitamente a quelli privati, generati dai bonus (ristrutturazioni, efficienza energetica, sisma bonus) prorogati nella legge di bilancio 2019, potranno costruire un driver importante del processo per il sostegno e la valorizzazione del sistema produttivo locale”.