“Matrigna” Perugia e “patrigno” Peruginocentrismo, ma il matrimonio tra Terni e Spoleto “s’ha da fare”
Il Comitato Provincia Terni-Spoleto: allarghiamo gli orizzonti e aumentiamo gli obiettivi di questo movimento. L’Unione civica: è giunto il momento di rompere gli indugi e affrancare l’Umbria del sud da uno strapotere arrogante
Il matrimonio tra Terni e Perugia “s’ha da fare”. Ora e per sempre. Il Comitato per la Provincia dell’Umbria del sud si mette in scia all’appuntamento elettorale di settembre: “Perché non dire ai candidati umbri al parlamento del 25 settembre di impegnarsi a sostenere il progetto del riequilibrio delle province se vogliono ancora i nostri voti?”. L’unione civica per Terni incassa l’appello e rilancia: “È giunto il momento di rompere gli indugi e affrancare con ogni mezzo l’Umbria del sud dallo strapotere arrogante di Perugia e dal Peruginocentrismo di una Regione che ha relegato Terni ad un ruolo di marginalissimo comprimario”.
Torna fra le pagine dell’agenda politica di questo infuocato agosto il tema del “riequilibrio” fra Terni e Perugia, accompagnato da un più generale interesse a sostegno dell’Umbria del sud. Che l’Unione civica vorrebbe anche “estendere”: “Noi continuiamo a traguardare l’orizzonte ampio di una provincia umbro-sabina in cui confluiscano la provincia di Terni, quella di Rieti, Spoleto e il suo territorio, la Valnerina. Il momento è propizio e va colto senza tentennamenti al fine di diventare artefici di un futuro che per troppi anni ci è stato tolto. Per Terni, oltre l'Umbria”.
Prima però “occorre sondare l’interesse dei cittadini di Terni, della provincia ternana, di Spoleto e della Valnerina: altrimenti è inutile cominciare”. Da qui l’appello ad summit virtuale: “Organizziamo un primo incontro in diretta streaming su facebook dove affronteremo il tema dell'unione degli interessi tra tutte le città dell'Umbria del Sud sotto tutti i punti di vista: economico, strategico e… culturale”.