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Da San Gemini a New York per sfidare la “regina” delle maratone con “impegno, disciplina e passione”

Daniele Rossi ed Eugenio Dura hanno percorso gli oltre 42 chilometri della gara assieme ad altre 51mila persone provenienti da tutto il mondo: “Aver vissuto quest’esperienza in gruppo ci ha dato la possibilità di crescere condividendo il valore del rispetto per se stessi e per gli altri”

Daniele Rossi

Hanno percorso la “regina” delle maratone con altre 51mila persone da tutto il mondo e hanno completato i 42 km e 195 metri (circa 26 miglia). Non avevano mai corso prima d’ora una maratona e dunque è stato un obiettivo raggiunto tra ansia e preoccupazione ma con grande slancio ed entusiasmo e soprattutto con la voglia di mettersi in gioco, testando le proprie capacità e sfidando i propri limiti per il raggiungimento dell’obiettivo.

Daniele Rossi 47 anni, di San Gemini, lavora come operatore olistico, ed Eugenio Dura, 56 anni da poco compiuti, coreografo e formatore di crescita personale, compagni di avventura in questa straordinaria impresa. Due anni fa si iscrivono al Master internazionale in coaching ad alte prestazioni (Micap) e tra le varie prove che il master richiede, si sono sfidati stavolta con la maratona di New York, che hanno percorso e portato a termine lo scorso 5 novembre.

Quando li incontriamo e chiediamo loro cosa li abbia spinti ad intraprendere questo percorso del master, rispondono: “Eravamo alla ricerca di un cambiamento e di definire strumenti concreti per poter raggiungere i nostri obiettivi, per affrontare e superare i nostri limiti e per vivere consapevolmente le nuove situazioni che la vita ci presentava”.

E in particolare, cosa ha comportato la preparazione alla maratona? “Abbiamo iniziato la preparazione a febbraio 2023 seguendo le tabelle che il team maratona Micap ci dava ogni settimana e per noi che non avevamo mai corso è stato un partire da zero, in modo graduale, alternando varie tecniche di corsa nei tre giorni di allenamento settimanali. Un anno di sacrifici, rinunce, doversi svegliare la mattina presto con qualsiasi condizione meteo, regime alimentare controllato, dolori ed infortuni da gestire e molti momenti di sconforto dove l’obiettivo dei 42 km ci sembrava irraggiungibile”.

Come è andata l’esperienza del viaggio a New York? Come vi siete sentiti in quei giorni ? Eugenio racconta: “Siamo arrivati a New York per Halloween e in quei giorni ci siamo un po’ goduti la città da turisti, non potevamo perderci le meraviglie che offre questa metropoli. Poi dal 2 novembre ci siamo dedicati e focalizzati sull’obiettivo da raggiungere allenandoci su quello che sarebbe stato il percorso finale poco prima del traguardo ancorando emotivamente le risorse che ci avrebbe permesso di concludere con successo quest’impresa”. Daniele: “Io in particolare due giorni prima del volo ho avuto un piccolo dolore al ginocchio il quale si è accentuato nei giorni successivi a New York e che ho dovuto anche sopportare e gestire per tutta la durata della gara. È stata per me un’interferenza fastidiosa che mi ha stravolto le strategie di gara ma che poi mi ha reso ancora più felice di esser giunto al traguardo finale nonostante questa dura difficoltà”.

Eugenio e Daniele aggiungono: “Siamo grati a questo master per tutti gli insegnamenti e le competenze ricevute ed a noi stessi per averlo scelto perché ogni prova che ne fa parte ci ha lasciato un segno indelebile. La maratona di New York come metafora della vita ci ha insegnato che per raggiungere l’obiettivo desiderato è importante godersi il viaggio con impegno, perseveranza, disciplina e passione, alimentando la fiducia in se stessi ed allenando la fiducia nelle nostre risorse e capacità”.

Il vostro prossimo obiettivo? “Continuare a formarci e sviluppare nuove competenze per cavalcare e padroneggiare con successo il cambiamento. In questa prospettiva, la corsa, con tutti i benefici che comporta la preparazione della gara, è una disciplina che ci permette di sviluppare e radicare abitudini che migliorano il nostro stato fisico e mentale e aver vissuto quest’esperienza in gruppo ci ha dato la possibilità di crescere condividendo il valore del rispetto per se stessi e per gli altri. Per questo stiamo già pensando di preparare la nostra prossima maratona”.


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